venerdì 12 dicembre 2008

Stanislavskij



Konstantin Sergeevic Stanislavskij.. che dirvi di lui?!?
E' un regista e pedagogo, insegnante d' arte attorica russo, vissuto tra il 1863 e il 1938.


Credo che la cosa più importante, e che può interessare al campo educativo, sia il suo metodo per la formazione dell'attore, basato sull'approfondimento psicologico del personaggio e sulla ricerca di possibili identità tra il mondo interiore del personaggio e quello dell'attore.
Il regista russo pone le basi del lavoro dell'attore sul personaggio, attraverso un procedimento contrassegnato dal momento della conoscenza, della reviviscenza, della personificazione.


- L'attore deve capire quali sono le “circostanze date”, ovvero dal testo scritto deve estrapolare e deve costruirsi mentalmente lo spazio fisico in cui si svolge l'azione. Deve capire il personaggio e le sue caratteristiche. Questo è un lavoro in continua collaborazione con il regista e con gli altri attori, e questo è uno dei primi elementi importanti del lavoro stanislavskijano: si deve instaurare una forte sintonia di gruppo, grande complicità, sostegno reciproco che elimina la competizione, insomma tutto ciò che può trasformare la compagnia teatrale in una vera e propria comunità.


- Inoltre l'attore deve farsi un domanda fondamentale: “Come reagirei se mi trovassi nella stessa situazione del personaggio?”(“se magico”: se io fossi..). Deve lavorare richiamando alla memoria quell'episodio analogo e immedesimarsi, calandosi con parole e gesti nelle emozioni, nelle passioni, nei sentimenti del personaggio, senza fingere, ma vivendole veramente.


- Alla fine accadrà qualcosa che lo spettatore non riuscirà a percepire, cioè la compenetrazione delle due vite, quella del personaggio, e quella dell'attore. Ciò comporta un grande lavoro sul proprio io, sulla propria persona, arricchendola (autobiografia, auto-conoscenza).